Occhi di un pianeta
Milano, 26.03.2003
 
Occhi di un pianeta visitato,
lingua straniera e un miracolo vissuto
carezzano l'abbaglio
di marzo
e sei qui di nuovo.
Scardini le pietre,
nascondi le molliche
in tasca tieni tutto ciò,
che ha dovuto attraversare e tutto
muta,
sopra le onde cavalca il passato,
incerta riva,
priva di assoluto;
hai seguito le correnti ed io:
la sete, lo splendore capovolto
di sibili e sussurri.
Con quale forza sovraumana
al centro dello spazio
potrò sapere quando
il tuo silenzio sarà la fine?
Voce chiara
appesa a una domanda,
contorta,
asprezza,
aspetta e rilancia
noi due più forti
di qua da quello
sbarramento di montagne
per un solo giorno
su questa piana
di paesaggi appesi ai muri
e stelle nell’Universo.

 
Copyright (C) 2003 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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