Come un abbraccio
Milano, 01.02.2003
 
Quando morirò,
vorrei mi ricordassi,
come un abbraccio,
la meta del mio coraggio.
Avvolto nell’acqua,
fra i bastioni di Mercurio,
dove nessuno più
possa seguire il volo.
Come guerra antica
dentro ad anfora lanciata
dalla pace a terra, sulla sabbia:
fra ciò che siamo stati,
e coloro che
non abbiamo consolati in tempo,
andati.
Risorgerò così in trionfo,
se solo ricorderai anche tu,
lo sforzo, la devozione,
generosa benedizione che ci fu data.
E nemmeno Giove potrà obiettare,
se io non ho concesso un giorno
lo spazio, il tempo sufficiente,
l’acqua infinita di speranza,
ma solo di un granello,
il peso specifico di un’assenza
alla sua ninfa.

 
Copyright (C) 2003 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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