Cara Genova | ||
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Grigio di ardesia e bianco marmoreo viso distendi i capelli sotto il sole verso il mare e improvvisi un gesto che non appare vero. Occhi incastonati nel bene che ti voglio che si muovono lungo le correnti e sugli scogli si fermano a guardare l’orizzonte, per tuffarsi. Nel vicolo custode fra i palazzi come fossero sontuose carezze materne con un figlio della vita che trascina i passi verso casa. Sarà riuscito Donatello a consolarti? Questo mi ripeto, e non so darmi una risposta. Saprai evocare la catastrofe senza dire? Saremo degni del dono che ci hai concesso? Senza abusare di qualche certezza venuta da lontano, attraccata per comodità nel porto dei discorsi? Ma intanto me ne torno indietro e mi circondo del maestrale che questa notte sale e scende fra le vene e attende, la domenica e le salme. |
Genova, 16-11-2002
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Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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