Senza nome
Modena, 21-12-1997
 
Chiara, dolce e fresca notte
prima che io sposti l’arma
nella destra e ridica e ricominci,
prima che possa sbagliarti il cuore,
prima di baciarti e prima di ogni
cosa, il combattimento, della lotta,
prima dei miei errori, aspetta
di vedere il sangue: nostro figlio...

1° dubbio
Mi faresti una cortesia? Sì -
inseguo qualcosa che migliora
sposa inabitabile
raggiungo invece la punta delle scarpe
spesso, scordando il peso delle favole,
allora se tu potessi amarmi -
lo so che non si chiede
l’età delle signore -
ma quanti anni mi ameresti?
Per quanti figli?
se ti potessi? avere.
Non rispondi? Vuoi pensarci?
Vuoi sapere cosa ho in mente?
Ho paura, di morire e non lasciare
nulla, almeno il nome, il mio sorriso
i tic, il colore della pelle
vorrei trasmetterli,
trasmettere le tecniche con cui ho vissuto
ho amato, odiato e risarcito i debiti,
vorrei che qualcuno reclamasse i crediti
mi portasse a scegliere
diversamente
le ragioni del dolore.

...perché lui sarà l’unico alla fine di tutto
vero responsabile e luogo in cui
s’accumulerà la tecnica
il tuo pianto, le stesse nostre cose...

2° dubbio
E può darsi che sia anche questa
un’altra fra le solite
silhouette che nel buio
raggiungono la vittima nei film;
oppure fra le tante candele
spente con cui guardare
un lapsus, la verità
staccare l’ombra da terra
sotto il sole impiumato fra le dita,
K. processato nella notte.

...il perché dei nostri occhi, ciò che sono
così debolmente coraggioso ora
da sedurre me stesso congedando
ogni parola ritrattata riga verisimile
di un bisogno, urlare: Itaca! Itaca!
dolorosamente...

3° dubbio
All’interno di un luogo
citato dai gabbiani, in un pagliaio
l’ago della bilancia, dettando legge
in silenzio. Qualcuno, una statua forse.
Mostrando i segni di un’evidente
difetto di pronuncia è giunto
fino alla torre di Merlino
fra il palazzo della Sony e il Reichstag,
che importa? non rivedremo nulla,
quando torneremo, più nulla
sulle rovine, in un luogo familiare
non ci sarà nessuno, nemmeno il nome
moltiplicato inutilmente
per il mio cuore e il risultato,
chiuso in una o, sorpreso a pronunciare
una a, che importa?

...dopo i gorghi oltre il Portogallo,
e le montagne, e i vulcani, e le colonne
la sorridenza dell’auditel, del progressivo
indebolirsi di una fuga, per tradursi...

4° dubbio
Scenderò dal treno, e.
Sarò davanti, come dentro a questa
donna, immagine biancastra
all’oriente ormai vicino, rinunciare.

...Fammi il piacere
prima che rialzi l’albero maestro
carica viveri, mappe, maglioni
ci sarà freddo ed io non sarò
a casa prima di cena.

5° dubbio
Ma sarò io quello?
Farò l’amore?
Quanti uomini ti toccheranno?
Se lascerai fare tutto
a nostro figlio...
“Scavare così come fai tu
mi fa male, mi stringe un nodo
in gola”
..ma il tuo Odisseo sarà
di già lontano, al largo,
"Non ti preoccupare,
nessuno ti amerà",
in qualche oceano di parole
a vedere i transatlantici passare.

Epilogo
Mi fumo una paglia
sorpresa fra le dita,
per ciccare nell’inferno
di un pacchetto vuoto
la cenere di una decisione
fino al filtro del mio disgusto:
metterò tutto quello che importa in fila,
poco alla volta, e il resto in Francia,
nelle abitudini, nella memoria.
Ci si amerà, certo, si amerà ancora.
Ma in mare aperto.

Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
La copia letterale e la distribuzione di questo testo nella sua integrità
sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta.