Dis-donc | ||
Modena, 24-07-1996 |
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Fra i glutei, tuoi e carnosi si nasconde ancora l’umida cineseria, immagino della sillabe serale in cui pronunciammo, utilmente deflorando io, come un violino l’orchestra, la melodia dei nostri gonfi, meccanici errori di cui sfruttammo il vento, il punto sulla zattera dei nostri gesti critico e di vista di due naufraghi. Quando poi lo straccio bianco sulla Babele amorosa, oceanica del niente un colpo di vento fragilissimo costrinse a vibrare e a frusciare, e stretto per qualche tempo fra le parole o secondo fine, indicò il momento e il luogo in cui ho lasciato me stesso piombare nei fondali del vento, ho capito perché mi avresti sempre amato qualsiasi lingua avessi parlata e sono giunto fino alle coste africane del tuo nome alla conclusione del mio mare e lì ho calpestato la terra, per la prima volta - terra! - vedendo finalmente il sale dell’orizzonte e il sole accecante dal lato occidentale delle cose. |
Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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