Ho ucciso un uomo per amore
Modena, 23-06-1996
 
E respirai
nell’acqua, come dopo un salto nelle parole,
e poi a bracciate verso la superficie,
aggrappato fra quelle nascoste da bambino
che non sapevo ancora, nel giardino dietro me.
Reclinai il mio sguardo, geometria inconsolabile
nel cielo, e respirai ancora
per tacere, per deglutire
ad una ad una per non fasciare quelle salvate
prima dell’urto, prima ch’esse, del significato, scosse
privilegiassero un lapsus o un’altra, qualsiasi
stregoneria del cuore dove
ripetono il tuo nome fino all’inverosimile scomparire
del mio, errore.
E di nuovo respirai, finora illuso
bastasse trattenere il resto e il fiato
sospeso, impiccato, liquefatto universo
disteso per pura coincidenza sul bordo d'un inciso
come s’affonda un legno, umida diplomazia del destino, un chiodo
a piccoli colpi e decisi, la morte;
respirai profondamente, ma poi svenni mi accorsi
che avevo ucciso un uomo
per amore, che me ne andavo non so dove
che non potevo seguirmi, che non potevo girare il volto
che stavo annegando e in ogni caso
che avevo avuto ragione, di un morto.

Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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