Lavacro | ||
Modena, 01-02-1996 |
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Non ho visto il tonfo sordo commosso e secco, ma soltanto di parole: incaponirsi un emistichio sulla scena madre di un abisso, l’arricciarsi della vena su una roccia mortalmente ad aspettare il passero e poi l’upupa ed il falco pasticciare le interiora retoriche e dolenti del mio secolo pronto al termine a raggiungere la storia; inanellarsi, a stringere la parola da ogni lato incasellandosi fra i grandi classici riordini e terribili che fanno meno imbarazzante il vivere la nostra solitudine: non mancherà di certo il merlo, né l’equivoco plumbeoargenteo buio fino a che sarà vuoto il ventre, affusolato il nulla, inevitabilmente: abbandonata in questa bolla, piombata e lucida fra i pensieri a specchio ultimi a morire; ma posso immaginarli pressati all’orizzonte di una risma, di un corpo spezzare la parola squadrata e sottile d’una pagina senza lasciare traccia alcuna di sangue o bile. E così à nouveau ferire. |
Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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