Falso ideologico
Modena, 04-10-1998
 
Il bisogno di dirsi sempre
le stesse cose
quel misterioso commento che costringe
le stesse ad affrontare
quel fare misurato
essere scontato
sugli scaffali del tempo,
vivendo tutto questo quasi fossi
il verbalista del giudizio universale
ufficiale dell’esercito
sconfitto del pensiero
nel mare interno e diaristico a misurare
i superstiti ad annotare
gli annegati e i morti. Pensavi
di aver trovato
il motivo di cui hai descritto
le latitudini morali,
le longitudini melodiche
che hai seguito calibrando
sul metronomo oceanico
le lingue atonali, ondecafoniche
Pensavi, che tutto
stesse nell’arrivare, superando
i fondali, scivolandovi sopra,
di un’altra vita. Da un punto all’altro:
pochi metri sott’acqua.
Salvo che tu ora stai, nuotando ancora
e non sai:
ch'era il 1497.

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