Ti piacerebbe! | ||
Venezia, 12-09-1994 |
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Una parola che non tocca nulla e che non sposta nulla e sta ferma, immobile, tremenda per andarsene a sprangare il sepolcro stinto o la placenta antica di una madre come affonda invece! in un legno un chiodo a piccoli colpi, la morte. E di là da quella andare sbagliando la distanza fra il lampo e il tuono tra il fallo e il getto infine misurando così il peccato penetrandolo fin nelle labbra il Verbo, e poi Amare tutto da capo, per divertirmi e pensare ad altro, a mezzanotte, alla luna fra me e mio padre e oltrepassare l’imene della parola stessa della stessa parola dal mestruo terrestre fino l’ultimo confine senza mai cedere, e tentare “ancora!”. Siamo qua. Io sono lì. E oscillo come lingua d’ape antenna di formica, come insetto in soffitta fra scepsi e fiducia, la cicoria e la cicuta protetto dall’innocenza che, violenta non so come dentro il mio unico peccato: ti porto e fra i vivi uccido. Ma, ti piacerebbe altrimenti, lo so. |
Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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