Europea | ||
Modena, 10-07-1995 |
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Una parola troppo dolorosa, ancora non è stata gettata che le fondamenta possano per trovarci invece il suo no, e pertanto sopportarlo. Un senso di liberazione quasi mortale il delirio della tristezza screziata nel bagliore che rivela non è stato affrontato, no: morire presto, inconsapevolmente presto lentamente liberando qui il dolore, perché ci venga a consolare un padre, un figlio ci abbandoni un amante s’innamori. Sulla linea sottile fra l’amore che solo lui può frequentare e la sua sottomissione non è stato reclamato il cuore ch’hai trattenuto, stretto cappio al clamoroso, amoroso pacco da regalare agli uomini che ho visti, passeggiare fra i ricordi traditi testamenti del presente. Fu così che il nostro amore così splendido e vero da poterci sfregiare ha tracciato quella linea restituendomi nulla e tutto mi ha lasciato, graffiato solco in cui con la voce snodata di un afflato mortale si morde la carne perplessa: guerra deliziosa, dove il bengala illumina ciò che so da secoli, e non esco, ma riavvolgo le fasce al capo, bambino o soldato non avanzo, né mi ritiro, ma guardo le mie intenzioni ferire, dietro questa scena come simboli, il caso scaraventato dal senso che ho trovato oltre la luce della trincea, alzandomi perché non voglio arrendermi non voglio. |
Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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