A toi | ||
Strasbourg, 11-03-1997 |
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E ti insulterò ancora come fanno i vetri rotti di un bicchiere cascando ubriaco come fanno gli uomini che non ami e che pertanto hai amato. Stesso istante. Cara fiala gelosa, di veleno, rottasi in qualche nascondiglio della memoria, in qualche lurida tenebra, con virulenza inaudita; come di una vecchia cagna malsana nella tua cuccia vergognosa scavata in tempo, a distanza hai nascosto il puzzo, che stagna, e ora silenziosa e imprudente vedi il mio cuore disfarsi sotto il peso dei ragni e non riesci a fermarlo e ti senti morire ma il tuo guaito, l’orrore non risveglia nessuno, sola non hai saputo aspettare. |
Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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