Saggezza francese
Strasbourg, 30-01-1997
 
Ore e ore a spingere gli occhi
nel tempo, un oceano che scava
nel vento, labbra gelate e bianche,
come se invecchiando un amplesso
l’avessi senza che ci sia, più, trovassi
l’amore invece che sfoga, a valvola nel mondo,
slacciandosi via di qua, un cappio;
eppure, di questa sua lingua
sono impiccato ad ogni strappo,
ingoio un morso: il codice morale.
Scrùtino il rosario degli errori
recitandomi addosso la parte che il cielo
frequente sul palco frequenta della notte,
stanata la luna cantando ad una ad una
le strade che portano il silenzio:
sentinella di Cristo, celeste del buio;
uccello denunciato che i cacciatori inseguono,
sermone naufragato nel chiostro del giorno
tutti gli occhi per strada che guidano
nel traffico dei pensieri senza vela,
nata dal ventre che ho in testa,
il catechismo della vita sottile e
imbarazzante da squillare fra le maglie
da sposare un corridore, della noia,
dentro un amore durato
due settimane enigmistiche appena
senza trovarci nemmeno il sorriso della soluzione,
ma un solo monito: non ho tempo.

Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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