Nella notte
Alle 2.30 all'Istituto dei Tumori di Milano

 
 
Una lacrima che sa tutto
tutto ciò che c’è da sapere,
che sa del miele e del rancore
che finisce per seccare
sulla pelle di una decisione,
mi ha inseguito fino al cuore
poi di lì ha continuato
in ciò che resta del passato
e a nutrire ha saputo solo
le radici del mio alfabeto.

Una lacrima fasulla
è scivolata lungo il cielo
dalle ciglia di una nube scura
raccogliendo tutti gli umori
e spargendo un po’ di sollievo.
Piroettando a testa bassa
pallidissima penetrò
in una pozza lungo la strada
e da quel giorno si cercò
si cercava e non si trovava.

Una lacrima imbarazzata
si è incastrata fra il collo e il fiato
e mi puntava dritto il dito
e mi accusava di averla amata
e mi accusava di averla amata.

Una lacrima che non sa nulla
non esiste nemmeno al buio
anzi dentro a queste canzoni,
le più buie fra le mie illusioni,
si nasconde dolcemente
una lacrima prontamente
che per scrivere una storia
sullo scatto di un applauso
scenderà nella memoria
nella nostra quasi per caso.
 
(Modena, 12-01-1999)
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