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Soffia il vento sulla terra, nel buio piange un bimbo. Le fronde coprono le grida e senti solamente il pianto incollarsi a quello di una volta. S’alza la tempesta sulla terra, nel buio trema il bimbo. Il vento cela un'altra voce e senti fremere il tuo corpo ormai gelido, e impaurito. Scoprono frattanto i lampi l'orizzonte più lontano, si muovono le foglie, i tuoni cadono più forte e chiudi gli occhi dal rumore. Cadono le gocce sulla terra nel buio urla quel bambino "Piccolo, non piangere! Dimmi, che succede? C'è qualcuno?" S'inonda la campagna di luce, d'acqua e di riflessi, le fronde coprono la scena e vedi solo una figura immobile e senti piangere il bambino. Il vento spezza la campagna nel buio tra le fronde un bimbo curvo e pallido si muove, sei tu che urli e tremi questa volta tra le frasche e ti nascondi. Si avvicina il cielo e si allontana e in quel luogo vedi il viso. Le nuvole, il vento, i lampi, i tuoni e trema il mondo. Ti curvi e piangi e osservi grandi e fresche le orme vicino ai tuoi piedini sulla terra. Alzi gli occhi e tra le fronde vedi solo quella sagoma fissa, immobile e paurosa. Piangi, urli e ascolti qualche frase e ti addormenti, mentre il vento muore muore in te quello che resta di quel pianto che non c'è. La tempesta è ormai lontana "dormi bimbo mio". I tuoni, schierati all'orizzonte scandiscono il silenzio, quando in casa cercherai sudato nel tuo letto di spiegare perché piangi. |
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(Modena, 01-12-1999) | |||
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