Se ha senso  
Milano, 19-09-2000
 
 
Son qui a ripetermi se ha senso
sconfiggere la noia, il tedio vitae
a forza di un lavoro, di gioie incongrue
parole di già tradite.
Se l’etica è battersi, resistere
e se non sia questo lasciarsi andare
un’estetica malconcia di un gesto
di un musico ondeggiante e ludico
davanti al pulpito del suo operato.
Non posso piangere,
ormai non trovano le lacrime
il verso giusto da riempire.
Se solo potesse un essere capire
tenermi stretto, salvare tutto
e darmi un attimo, un solo istante
un ottimo motivo per non soffrire
cui cedere gli affanni e non tenermi
al duro specchio e lucido degli anni
come ad un albero d’inverno
in bilico sul ramo stretto
e potessi addormentarmi.

Se solo non avessi di tanto in tanto
necessità di piangere
se solo avessi a fianco
un essere immortale
se solo avessi avuto il fegato finale
di non abbandonarlo.
Se solo mi accadesse ancora
di vivere, di vivere un amore.
se solo non perdessi tempo
e non pensassi ad altro, ma a quel che amo.
Se solo non mi fosse chiaro
così evidente
il numero di errori perpetrati,
se solo mi potessi perdonare un giorno,
e dire che ho tentato
con questa mia generazione a dire qualche cosa,
ma niente. Mi illudono e illudo loro
di essere davvero e intanto
imploro.

 
 
Copyright (C) 2001 Riccardo Bagnato.