Alla luna | ||
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Quando l’ultimo raggio del sole per la cruna di una stella passa e ricama e in cielo sospende l’ombra di un pensiero. Quando proietta e distende sulla terra la sua fatica antica, io immagino parole appese a un improbabile discorso. Se le stelle dicessero alla luna: Cara luna, tu che risplendi da quel loggione sugli uomini, sui volti, sui piccoli miracoli e splendenti che pregano tu effonda una carezza, una risposta, ti guardano, che a te confessano l’amore per una di cui conosci, tu sola, il nome; pensa a quella pallida parola che congiunge tu spettacolo, spettatrice, tu spettrale accenno di speranza, al loro sacro stuolo di passioni; pensa a quelle notti tutta sola, impavida e sonora, battere il tamburo ombelicale nel niente; pensa e immagina un solo istante, che il mondo non albeggi, e il sole e la luce dall’altra parte rimangano in silenzio. Se le stelle dicessero alla luna, sussurrandole in realtà l’invidia di chi perde, se solo le dicessero una volta e quella volta non cambiassero intenzione: cara luna, notturno metallo in bocca, ferita nel costato dell’universo, dove le correnti corteggiano il suo cuore, nel mare, laghi, nei fiumi tutti ascolta la sua preghiera, ascoltala noi ti preghiamo, ascolta: "Luna che in ciel risplendi, fammi sognar dormendo chi sposerò vivendo." |
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Modena, 23-10-1997 |
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2002 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it]
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