Sono entrata di nuovo nel tuo sito, che non è un sito, ed letto e riletto le tue poesie. Poi sono andata sui commenti, ma dopo aver letto i commenti ho pensato che forse la mia risposta è troppo personale per pubblicarla.

Prima ti metto i commenti a caldo, poi quelli a freddo

Ho appena finito di rileggere le mie poesie, o scritti, dopo aver fatto una scorpacciata delle tue. Ho saltellato tra i titoli che mi colpivano di più senza una logica. E ...mi sono chiesta cosa ci fai tu con me, piccolo essere insignificante, tu grande scrittore Magnifico dal linguaggio forbito. Ti confesso che mi sono un po' intimorita. Poi però mi sono fermata un attimo ed ora mi sto chiedendo cosa ci faccio io con te, bastardo, presuntuoso misogino!!!!!!
Tra le righe di alcune delle tue poesie ho trovato presunzione, superbia in un modo ambiguo di concepire il rapporto con le donne, denso comunque di grande passione.
Ma ho trovato anche tristezza e soprattutto una vena marcatamente amara in quelle righe. Perché questa tristezza disincantata, perché ti senti così in collera con questo sporco mondo in cui viviamo? Dai tuoi occhi tutto questo non traspare. Non trasmetti tutto il rancore che ho trovato in alcune tue poesie. Ma cosa ti è successo per renderti così impenetrabile, così apparentemente indenne alle emozioni esterne. Perché sei così corazzato?
C'è tanta passione nel tuo modo di fare l'amore. Forse la stessa che emerge ed anima la tua poesia. Ma fuori da queste sfere nulla che traspaia.
Non so se vorrò rivederti, se vorrò ancora una volta donarmi a te con la sincerità con cui l'ho fatto fino ad ora. Attenzione non sto parlando di amore ma di un'intima ed appassionante sensualità condivisa. Mi dico che forse dovrei fidarmi di te, della voce che esprimi col corpo. Ma come faccio a fidarmi di tanta superbia e presunzione che celano una discreta dose di sarcasmo. Io in quanto a presunzione credo di averne da vendere, ma tu bello mio mi batti!!!!!!!!
Ma c'è di più, non c'è solo la rabbia e sgomento. Leggendo, correndo ed accarezzando con discrezione piccoli frammenti del tuo essere mi sono lasciata anche trascinare dalle immagini, travolgere dagli odori e dalle sensazioni. Ho amato ed ho odiato di te il poeta che scardina la realtà, la bieca quotidianità e la rende piccola. Mi sono incazzata, ma chi sei tu per trattare così la mia piccola quotidianità fatta di mediocri "rivoluzioni" in cui credo!!!! Forse per te è un modo per liberartene? Beh, io non me ne libero!!!!!! Sei un pazzo furioso ed io non credo di essere abbastanza pazza per te. Ma se penso che è proprio nella follia che alberga la vena poetica più sincera allora hai ragione tu grande bastardo creativo! E...non sai quanto mi fa incazzare darti ragione. Forse la differenza tra me e te e che almeno tu fai esplodere gli istinti con le parole. Certo se ripenso te non ti associo a
quello che letto, ma d'altronde credo di conoscerti poco. E allora di nuovo chi sei, chi cazzo sei veramente?!?!?

Ok. Questo è l'istinto che ha parlato fino ad ora. Ma si sa la poesia è poesia e non ha ragioni, non cerca e non vuole spiegazioni. Come amica, prima che amante, mi sento orgogliosa di quello che hai fatto e raccolto in questi anni e non posso che dirti vai avanti, non fermarti. Dal canto mio mi sento finalmente complice con qualcuno che ama questo modo di esprimersi, e lo ama a tal punto da pubblicarlo e condividerlo con le persone che più ama e non solo. Il mio modo di scrivere è più intimo ed è talmente mio che non credo riuscirò mai a condividerlo. Ma dopo averti letto e riletto, mi sento meno sola in un amore per la poesia che ormai credevo dissolto nel tempo ed anacronistico.

Ti bacio