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il manifesto - 08 Settembre 2004 CULTURA pagina 15
indice cultura

pag.14

Il fantasma del nemico
ROBERTO CICCARELLI
 
Due violenze allo specchio
ROB. CI.
 

pag.15

Il futuro a portata d'installazione
RICCARDO BAGNATO
 
Linux turberà il 2005 di Microsoft
 
Il museo Munch acquista sistema d'allarme
 
Naipaul: «Il multi-culti? E' assurdo»
 
Un digitale di pubblico dominio
RI. BA.
 
 

apertura

Il futuro a portata d'installazione
A Linz la venticinquesima edizione di «Ars Electronica»
RICCARDO BAGNATO
Insieme al Media Lab di Boston - costola del Mit, Massachusets Institute of Tecnology - l'Ars Electronica di Linz, in Austria, rappresenta da anni un appuntamento obbligato per artisti, ricercatori e curiosi, impegnati a scoprire o a presentare le proprie riflessioni e le proprie opere d'arte, nel campo della musica digitale, della computer graphics o dell'arte interattiva. Da venticinque anni vengono infatti organizzati convegni, conferenze e concerti; vengono esposte installazioni; si premiano artisti, e si discute del futuro delle nuove tecnologie applicate alle arti, il tutto dal 2 al 7 settembre. Ogni anno, oltre 30mila visitatori vengono qui per immaginare cosa accadrà nel futuro, grazie anche al fatto che la città di Linz e la regione, insieme a diversi sponsor privati, contribuiscono economicamente a un budget di 2.1 milioni di euro per garantire il successo del festival dell'«Arte, delle Nuove Tecnologie e della Società».

Edizione particolare, però, quella di quest'anno, dal titolo Timeshift ovvero «spostamento di tempo» (www.aec.at). Da quel lontano e pionieristico 1979, in cui si celebrò la prima edizione, di anni ne sono passati per l'appunto venticinque. L'Ars Electronica è cambiata, è cresciuta, si è consolidata. Fondamentale è stata nel 1987 la creazione del Prix Ars Electronica. Di cruciale importanza per la crescita del Festival, nel 1990, la decisione di aggiungere alle categorie in concorso quella dedicata all'«Arte interattiva», diventata nel tempo una caratteristica peculiare del Festival. Ma quel che più ha confermato lo stato di salute del festival, nel 1996, è stata l'apertura del museo dell'«Ars Electronica» e del «Future Lab», che garantisce continuità fra un'edizione e l'altra.

Migliaia i relatori da tutto il mondo. Quest'anno, erano previsti, fra gli altri, Derrick de Kerckhove, direttore del programma McLuhan; Lawrence Lessig, professore della scuola di legge di Stanford e promotore della battaglia per la libertà di espressione su Internet; e ancora: Bruce Sterling, autore di romanzi science fiction; Howard Rheingold, fra i promotori di Wikipedia, la prima enciclopedia online scritta e mantenuta dagli utenti (http://en.wikipedia.org).

Ma chi si aspetta atmosfere da hackmeeting rischia di rimanere deluso. Qui, ad esempio, Windows di Blii Gates non incontra adepti, ma nemmeno Linux riscuote un particolare successo. Qui, di casa è Apple. Vuoi per una questione stilistica, o per l'affidabilità del suo sistema operativo in ambiente grafico, nella Electrolobby del festival, dove chiunque può connettersi ad Internet, la maggior parte usa bianchi, piccoli e costosi mac.

Molte le opere di artisti giapponesi, vera sorpresa dell'edizione 2004, riuniti nel Iamas (Progressive Media Art Education from Japan, www.iamas.ac.jp).

Particolarmente interressante è stata la presenza della «Srishti School of Art, Design and Technology» di Bangalore in India. Tra gli oratori della conferenza intitolata «Spirit», Geetha Narayanan, direttrice e fondatrice di Srishti (www.srithtiblr.org) ha avuto anche un'accoglienza particolarmente calorosa e un applauso altrettanto significativo. Geetha Narayanan si occupa di educazione per minori abbandonati nelle periferie delle città indiane con l'aiuto di architetti, artisti, donne e uomini del luogo, ma senza il sostegno del governo o delle banche. «Questo perché, da un lato non è facile ottenere prestiti o finanziamenti, e dall'altro per una nostra decisione: vogliamo rimanere indipendenti e vogliamo offrire ciò che possiamo realmente dare». E ha aggiunto «Per farlo, la prima cosa da fare è dare consapevolezza della realtà che ci circonda. Essere consapevoli, vuol dire per noi, e per i bambini, avere un rapporto sincero con il proprio corpo e con il proprio ambiente. In questo senso le nuove tecnologie, associate ad una riflessione artistica, possono fare molto». Una voce fuori dal coro, non solo qui all'Ars Electronica, dove confessa «mi sento un po' fuori luogo», ma anche in India, dove la maggior parte dei giovani con le dovute possibilità economiche vanno negli Stati Uniti o in Inghilterra a studiare per poi raggiungere una posizione che in India è loro impossibile. Un fenomeno, questo, conosciuto come «fuga di cervelli» e che in India ha raggiunto livelli allarmanti. «Non ci sono college sufficienti per accogliere tutti coloro che vorrebbero e possono studiare - dice Narayanan - e tuttavia, le prime generazioni di `cervelli' che sono partite con l'avvento della new economy, oggi, si ritrovano chi con molti soldi (pochi), chi (la maggior parte) con niente nelle mani.. come me. La differenza fra me e loro è che in questi anni ho lavorato sulla realtà, ho costruito relazioni, vissuto nel mio quartiere e so che per questi motivi lavorerò fino agli ultimi giorni della mia vita, senza preoccuparmi di perdere potere o lavoro».

E' forse per questo motivo che, sulla base dei 13mila votanti che fino ad oggi hanno scelto il tema delle prossime edizioni dell'Ars Electronica digitando sui computer presenti nella Brucknehaus dove si svolgono le conferenze, sta vincendo il titolo Please, a better world to live in: per favore, un mondo migliore in cui vivere.




 
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