Morire fuori di te | ||
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Ho mille lacrime sopra la testa, solo due occhi per consolarle. Ho la dimora in qualche foresta e un solo sguardo prima del tè. Vivo ogni giorno, sperando ancora di poter vivere senza di te, fra le lamette di ogni parola fingo il coraggio di un vecchio perché. Ho una corona di vento sugl'occhi, scaccia i pensieri che non ho più, ed ogni sera cento ricordi, fra il vento e il cielo sempre di più. Ma contro il tempo mi batto ancora, che mi ripete che non sei tu l'argento e l'oro, il sole e l'aurora, ciò che al mattino splende lassù. Ho labbra soffici per raccontare lo spazio e il tempo persi per te, mani da struzzo per sotterrare la rabbia e il male che mi ha fatto tu. Vivo ogni giorno, controcorrente sapendo bene che non sei più quel folle amore che dura per sempre, quel folle amore che non c'è più. Ho barba e baffi per incorniciare ogni mia smorfia di felicità, la bocca e il naso per inseguire l'odore incolto della verità, racchiuso dentro ad ogni parola contro la guerra, e i suoi lacché, non voglio stare fino ad allora, come un soldato dentro di te. Ho gambe lunghe per inciampare, ginocchia piccole, gonfie di botte, ma per fortuna ho fiato da urlare: “Non raccontarmi più favole rotte, sulle occasioni avute e poi perse, tanto chi crede a chi non c'è più? I tuoi discorsi scolpiti nei forse sono soltanto un vecchio tabou”. Ho piedi scalzi per ricordare da dove vengo, dove mai andrò lungo le strade dei miei pensieri fino al confine dei “non lo so”. Dita sudate fra le emozioni, frasi mai dette e che serberò per i cattivi, i furbi, i coglioni quelli che al bene han detto di no. Ho un cuore solo ed una risposta a una domanda dentro di me, che si alza in volo, e nella tempesta atterra sempre sui miei perché quando la luce apre la gola, e scende lenta fino quaggiù, ad intarsiare di perle la sera attorno al collo che avevi tu. Ed ora guardo il mio volto riflesso dentro allo specchio dei “non posso più”, mi dico è bene, davvero non posso esser di questo mondo quaggiù, solo un cavallo bianco ma scosso che corre libero senza il suo re, ora lo so, adesso sì, ti conosco: voglio morire fuori di te. |
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[Milano, 19-09-2004] | ||
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2004 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it] La copia letterale e la distribuzione di questo testo, nella sua integrità, sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta. |